Linee Guida
Questo progetto rappresenta un tentativo di vivere la carità non solo come donazione di beni ma come relazione da cui nasce poi anche la condivisione dei beni. Per noi cristiani vivere la carità verso i fratelli è la nostra risposta alla carità che Gesù ha avuto verso di noi e che ha 4 caratteristiche :
+ Solidarietà: Gesù vede e ha compassione delle nostre fatiche e si fa vicino
+ Reciprocità: Gesù ci salva ma chiede sempre la nostra collaborazione non siamo oggetti ma soggetti
+ Conoscenza: Gesù conosce tutto di noi perché si fa vicino e condivide tutto
+ Sostegno: la sua presenza si trasforma in sostegno concreto (materiale, intellettuale, morale e spirituale)
Il nostro modo di fare carità vuole cercare di assomigliare un po’ di più allo stile di Gesù.
Per cui proponiamo una modalità di aiuto alle famiglie che tenga conto di queste indicazioni e concretamente proponiamo una sorta di “gemellaggio” tra due famiglie di cui una con fragilità anche economiche (sia nate da questo contesto legato al Covid-19 sia per motivi più ampi) e l’altra disposta a dare una mano.
Una relazione tra famiglie però non a senso unico (una aiuta l’altra è aiutata) ma in cui si cerca, per quanto possibile una relazione alla pari in cui ognuno dà quello che può (in tempo, denaro, relazione, supporto emotivo, capacità manuali).
Tutto questo diventa possibile se c’è un percorso di relazione e conoscenza tra le due famiglie e per questo abbiamo pensato ad alcune linee guida che caratterizzano questo progetto:
- Rispetto delle proprie realtà affettive e famigliari
questo comporta:
1) Che il percorso di “gemellaggio” ogni coppia di famiglie lo fa secondo le proprie possibilità e capacità di coinvolgimento emotivo e concreto (è bene partire da piccole cose, per poi pian piano, aumentare..)
2) Un patto di “riservatezza”: ciò di cui si viene a conoscenza dell’altra famiglia non deve essere divulgato a terzi.
3) Per accompagnare questo percorso la Caritas e il parroco si renderanno presenti per superare eventuali difficoltà. E comunque è previsto che ogni paio di mesi ci si possa incontrare per verificare e sostenere l’andamento della cosa.
- Non troppa lontananza d’età (a meno che ci siano situazioni particolari che richiedano altre attenzioni)
- Scambio del tempo ove possibile (es pizza insieme, figli che familiarizzano, andare a fare la spesa assieme etc. ) da fare liberamente (e da quando si potrà)
- Aiuti economici secondo propria disponibilità da definire prima. (es. una famiglia può garantire un pacco di viveri alla settimana oppure il pagamento di una bolletta…)
- Fare in modo ( per quanto possibile) che la famiglia aiutata possa in qualche modo dare un contributo alla famiglia aiutante: piccoli lavori, condivisione del volontariato in parrocchia o altrove… (non solo oggetto di carità ma soggetto protagonista)
- In caso di difficoltà la Caritas Parrocchiale e il parroco faranno da mediazione
- Durata di sei mesi (a meno di situazioni particolari) rinnovabili tacitamente
Regina Pacis 15.05. 2020