Cartolina pastorale 2020-2021
terza parte
Ritrovare l’essenziale, anche nella pastorale, significa puntare sui nuclei della vita cristiana: annuncio, eucaristia, preghiera, comunione (cf. At 2,42). Nuclei alcune volte annegati nelle dispute, nelle critiche e nei contrasti. È sempre purtroppo attuale la divisione della comunità di Corinto, biasimata dall’Apostolo, dove i battezzati parteggiavano, chi per Paolo, chi per Apollo, o per Cefa, chi… per Cristo (cf. 1 Cor 1,12-13). Magari organizzavano anche iniziative benefiche, ma poi le avvelenavano con le loro discordie e finivano per allontanare, anziché attrarre. Come faranno poi i famosi quattro capponi portati al dottor Azzeccagarbugli, i quali, benché già provati dalle scosse inflitte loro nel tragitto dall’agitato Renzo, si beccavano a vicenda, “come accade troppo sovente tra compagni di sventura”. Le energie profuse nei reciproci attacchi sono energie sottratte all’annuncio del Vangelo e alla carità. La sanificazione delle relazioni comunitarie comincia dalla lingua: più silenzio, preghiera, ascolto, servizio, e meno mormorazioni. Più accoglienza e cura degli ultimi – alcuni resi ancora più fragili dalla pandemia – e meno impegno per il “fuoco amico”. Più frequentazione dei deboli, dei malati, degli emarginati, dei poveri, e meno passione per le polemiche sterili e per gli sfoghi risentiti.
A proposito di essenzialità: la nostra diocesi sta procedendo, in maniera collegiale, a snellire qualche struttura pastorale, a ridimensionare alcuni progetti, a semplificare l’assetto territoriale delle parrocchie. Per il resto, “le incognite di questo tempo esigono che si resista alla tentazione di preparare progetti pastorali troppo dettagliati. Siamo invitati a dedicare tempo sufficiente ai consigli pastorali e ai vari organismi di partecipazione attiva per interrogarci insieme su che cosa è necessario” (Ufficio Catechistico Nazionale, Ripartiamo insieme, 3 settembre 2020). Il covid-19 ha accelerato dei processi già in atto, abbozzati nella Lettera pastorale sulla famiglia (2016-17), nelle due sulla parrocchia (2017-18 e 2018-19) e nell’ultima sull’iniziazione cristiana (2019-20): recupero delle chiese domestiche, di comunità missionarie, di catechesi esperienziali.
Con le dovute integrazioni, gli orientamenti raccolti nelle quattro Lettere – frutto di prolungati cammini sinodali – sembrano ancora validi. Per rispettare la scelta dell’essenzialità, ho scritto al posto della Lettera pastorale questa Cartolina pastorale, immaginando che nessuno reclami un testo più lungo e sapendo che tutti sono già impegnati nella ripresa delle attività parrocchiali ordinarie, che sono il tessuto prezioso e fondamentale della vita della Chiesa. Il Signore “entra per rimanere con noi”, per farci compagnia e restituirci il coraggio della speranza: questa è l’unica certezza che dà spessore e contenuto alla nostra fede.
+ Erio Castellucci
Modena, 14 settembre 2020
Festa dell’Esaltazione della Santa Croce